Oggi è la giornata mondiale dell’acqua e noi tirolesi che
viviamo i un ambiente ricco di ghiacciai, fiumi e laghi vogliamo ricordare quanto questo elelmento sia importante per tutti noi. Nell’ultimi 30 anni abbiamo compreso l’importanza del preservare il
nostro ecosistema ma ci rendiamo conto che questo non è ancora abbastanza.
Quest’ anno molte associazioni ambientaliste hanno parlato dello spreco dell’acqua nei nostri territori ma nessuno ha considerato gli sprechi d’acqua che avvengono per gli alimenti che mangiamo uno
in particolare: il riso basmati.
Che cavolata!
Si è possibile ma leggete il breve articolo che parla di cosa abbiamo causato all’ecosistema dell’Europa orientale hai confini con il Medioriente e poi riflettete se l’argomento non ci coinvolge
tutti.
immagini tratte da: Lago d'Aral - Wikipedia
Molti pensano che il mare più salato al mondo sia il Mar
Morto. In realtà il mare più salato è quello d'Aral, oggi declassato a lago superiore (Piccolo Aral) e lago inferiore. Si trovava tra Kazakistan ed Uzbekistan.
Ma come è possibile declassare un mare a lago?
Il lago inferiore d’Aral possiede una concentrazione salina altamente superiore al Mar Morto. Ma rappresenta uno dei peggiori errori umani mai concepiti.
Il Mare di Aral era un mare poco salato ma estremamente
florido della grandezza pari all’ Ungheria. Da sud veniva alimentato dall'Amu Darya ed a nord dal Syr Darya, due fiumi di grande portata (tipo il Danubio). Questi due fiumi prima di giungere al Mare
di Aral attraversano delle pianure molto fertili. Coltivate in modo intensivo dagli anni 50 specialmente a risaie i contadini e le multinazionali cominciarono in modo massiccio a deviare le acque dei
due fiumi arrivando ad annullarne completamente l'arrivo al Mare. Quel poco che arrivava veniva subito assorbito dal suolo ed evaporava causando un repentino calo delle acque del bacino. Nell'arco di
50 anni il mare si era ridotto dell'80% lasciando spazio ad un deserto salato; nel 2014 la sua superficie si era ridotta al solo 10%. L'evaporazione dell'acqua e questa sempre più salina fecero
morire tutti i pesci rimasti nei due bacini che si erano formati a nord e sud della depressione dove prima vi era il mare. La vegetazione attorno alle rive incominciò ad inaridirsi e la sabbia salata
alzata dal vento in forti tempeste distrusse tutta l'economia agricola presente nella zona per un raggio di 30 km. Nel 1992 venne innalzata una diga in Kazakistan chiamata di Kokaral presso una
strozzatura naturale del mare d’Aral. In questo modo l'acqua del bacino superiore venne bloccata consentendo cosi di formare il Piccolo Aral che ancora oggi deve comunque completare il suo invaso. Il
riempimento di questo lago ha permesso il ritorno di un equilibrio della flora e della fauna dentro e fuori al lago ma non ha ancora consentito di rinverdire e recuperare la vegetazione attorno ad
esso, inoltre la diga ha bloccato quel minimo di afflusso che consentiva di alimentare il lago inferiore causandone un ulteriore repentino calo. Esiste un organizzazione internazionale che si occupa
del recupero del lago.
Un altro terribile problema sta sulla maggiore isola del lago, Vozrozdenie. Su di essa esiste una base militare chimico batteriologica sovietica in disuso. Con la caduta del muro di Berlino e la
divisione dell’Unione Sovietica questa base venne abbandonata. Sull'isola producevano antrace oltre ad altre sostanze chimiche altamente pericolose. Una bonifica per mano di alcuni corpi anti
contaminazione americani inviati dal Pentagono avvenne nel 2002 ma l'area è rimasta off limits e si ipotizza che su di essa vi siano ancora scorie da bonificare in quanto i reparti americani avevano
un tempo limitato per poter operare nell'area.
Il Mare di Aral comunque nel suo prosciugamento ha rivelato antichi insediamenti risalenti all'inizio della storia umana. Questo a dimostrazione che il mare di Aral ha subito più volte cambiamenti nel corso dei millenni ma che certamente questi fattori non erano stati causati dall'uomo come in questo ultimo secolo. Prosciugando il Mare di Aral si è creato il Deserto di Aral.
Come detto la maggiore causa del uso dell'acqua è tutt’ora per l'agricoltura. Il 60% di quei prodotti finisce nei mercati e nei piatti europei. Il cotone per i nostri indumenti od il riso basmati che compriamo è per un 80/90% di queste zone. Nella nostra inconsapevolezza abbiamo contribuito al prosciugamento di un Mare, alla creazione di un deserto e alla fine di un ecosistema oltre che della vita di milioni di persone costrette prima a migrare e poi a fuggire per non morire di problemi respiratori causati dalle tempeste di sale. Molti Kazaki ed Uzbeki che vivono nelle nostre città sono dovuti fuggire da questo disastro ambientale causato dal nostro bisogno di avere sempre maggiori risorse anche in eccedenza o come spesso vedo integrando nella nostra cultura piatti esotici estremamente semplici di cui non se ne conosce l’alto impatto nella filiera alimentare.
Cerchiamo di essere sostenibili anche sui prodotti che acquistiamo perchè le risorse idriche possano essere accessibili a tutti in egual modo senza contaminazioni o consumi monopolizzati per il bene di terzi a scapito di chi realmente dovrebbe usufruirne. Il concetto di rispetto della Montagna, dei fiumi e dei laghi che noi tirolesi abbiamo deve riflettersi anche alle altre popolazioni del mondo come esempio di sostenibilità per il nostro futuro.