Scizeri de Fiem Schützenkompanie Fleimstal
Scizeri de FiemSchützenkompanie Fleimstal

La battaglia di Panchià

Presso il paese di Panchià, in Val di Fiemme nel 2013 è stato eretto un monumento dedicato agli schutzen: si trova nella piazzetta antistante il municipio in uno spazio centrale del paese.

 

Ma perchè questo monumento?

 

Il monumento vuole ricordare l'ultima scontro degli schutzen contro i nemici invasori. L'atto finale di un periodo di costanti lotte per la liberazione del Tirolo. Nel dubbio di quanto stesse realmente accadendo gli schutzen decisero di inseguire ed attaccare perchè si temeva nuovamente che le truppe nemiche si sarebbero radunate a Trento per sferrare l'ultimo attacco decisivo contro i nostri valligiani. Un ultimo capitolo di una lotta iniziata nel 1796 e terminata nel 1813. 

 

Questa volta ve lo spiegheremo attraverso le parole di un importante storico fiemmese di Cavalese - CANDIDO DEGIAMPIETRO- ed il suo libro "Le milizie locali fiemmesi". 

- Già alla fine della prima metà di settembre 1813 da Fiemme erano partiti i reparti Italici di addetti ai servizi e il battaglione francese "d'elitè" (scelto) del 2° Regimento straniero di stanza provvisoria nella vallata. Nessuno li aveva molestati nè prima nè al momento della loro partenza.

Non dello stesso avviso fu l'avanguardia ampezzana del Regimento del ten. col. Campi. Saputo a Predazzo che poco prima era transitato per il paese un gruppetto di Italici in ritirata, gli Ampezzani, forzando l'andatura, si gettarono al loro insegumento. Li raggiunsero fra Panchià e Tesero, in località detta "alle Venzane". Gli insegguiti non si arresero, ma fecero fronte trincerandosi dietro un carro di fieno rovesciato per farsene parapetto. Gli Italici lasciarono sul terreno alcuni loro feriti ma riuscirono a sganciarsi ed a ripartire con il favore delle tenebre. I feriti, di cui un paio non sopravvisse, furono accolti e curati all'ospedale di Tesero. I superstiti, attraverso la valle dell'Avisio, si ricongiunsero a Trento con i loro commilitoni. La Valle rimase così sgombra ed in balia di se stessa. I sindaci dei vari comuni del "cantone di Fiemme", preoccupati del mantenimento dell'ordine soprattutto a causa dell'aggirarsi nella zona di sbandati, di refrattari alla leva e disertori, decisero di tornare ad istituire la "guardia nazionale", sollecitati anche dal Vice-prefetto di Bolzano. -

 

LE MILIZIE LOCALI FIEMMESI - a cura di Candido Degiampietro 

1981 Pezzini Litografia (Villalagarina)



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